ATTIVITA’ PROPOSTA
L’attività proposta è volta a costruire una rete di auto-aiuto che attivi l’offerta di nuovi servizi di ascolto e di consulenza: i “GRUPPI DI ASCOLTO”, in primo luogo, basati sulla filosofia dei Gruppi di auto-aiuto, ed, eventualmente, la “ESPERIENZA DI VITA IN COMUNE”, basata sulla pedagogia delle comunità di accoglienza.
I Gruppi di auto-aiuto prendono generalmente origine da reti naturali di amici e conoscenti accomunati da analoghi problemi o interessi; essi si differenziano dalle reti naturali, non per caratteristiche essenziali ma soltanto per una loro più solida organizzazione formale.
In altre parole i gruppi di auto-aiuto sono reti di persone che deliberatamente e liberamente decidono quali saranno i membri, le finalità e gli obbiettivi del gruppo; mentre le reti naturali sono gruppi non strutturati che non hanno bisogno di fissare esplicitamente regole e obbiettivi per esistere.
Si evidenziano di seguito alcune caratteristiche peculiari dei Gruppi di auto-aiuto:
-sono movimenti costituiti da gente comune che si sviluppano in modo spontaneo per far fronte ad uno specifico bisogno;
– prevedono una ricca rete di contatti interpersonali;
– nel gruppo tutti condividono i loro problemi, non li giudicano ma li affrontano;
– i componenti di un gruppo hanno una forte fiducia nei confronti del gruppo stesso.
La strategia di animazione sociale rivolta a stimolare e sostenere la nascita e il consolidamento dei “GRUPPI DI ASCOLTO”, sarà articolata in tre fasi.
1. Sensibilizzazione: sensibilizzare l’intero contesto scolastico al problema del disagio e della tossicodipendenza e diffondere informazioni sull’efficacia dei “Gruppi di ascolto”.
In questa fase i volontari della “Casa nel Sole” illustreranno la filosofia dell’auto-aiuto e faciliteranno la conoscenza tra le persone; sarà cura degli operatori far emergere naturalmente le persone più attive e interessate come possibili componenti dei gruppi da costituire.
2. Stimolo e catalizzazione: i volontari forniscono sostegno e orientamento all’attività di costituzione e formazione del gruppo, si stabiliscono le regole e gli obbiettivi.
In questa fase la “Casa nel Sole” assicurerà ogni informazione necessaria accompagnata da attività di formazione rivolta ai membri del gruppo. Si tratta di una formazione che mira a migliorare le capacità spontanee dei membri di comunicare e di condividere, aiutandosi l’un l’altro.
3. Tutoraggio e assistenza: una volta costituito il gruppo, gli operatori lasceranno libero il gruppo di esprimere tutte le potenzialità ed assumono il ruolo di collaboratori “esterni” che all’occorrenza forniscono aiuto e sostegno relazionale.
In questa fase verrà proposta e approfondita la conoscenza della “Esperienza di vita in comune” e verranno raccolti i nominativi delle persone disponibili.
OBIETTIVI
Le istituzioni scolastiche rappresentano un contesto ideale nel quale intervenire per ridurre le cause di disagio ed educare i giovani a riconoscerle e a manifestarle verbalmente. Tuttavia spesso si assiste negli interventi di prevenzione primaria ad una scarsa partecipazione attiva dei giovani studenti alle problematiche preventive ed educative che li riguardano direttamente.
Per questo motivo si propone una pratica preventiva che renda i giovani stessi protagonisti della loro crescita e tenendo conto delle attuali dinamiche della società dia grande spazio ai gruppi dei pari nei processi educativi e preventivi, mai isolandoli, per altro, dalla presenza di confronto e di scambio con gli adulti più significativi (genitori, educatori, insegnanti ecc.).
Si vuole proporre pertanto, una strategia educativa volta ad attivare un processo naturale di passaggio di conoscenze, di emozioni e di esperienze da parte di alcuni membri di un gruppo ad altri membri di pari status; un intervento, secondo questa prospettiva, che mette in moto un processo di comunicazione globale, caratterizzato da una esperienza profonda ed intensa e da un forte atteggiamento di ricerca di autenticità e di sintonia tra i soggetti coinvolti.
Questa pratica va oltre il momento educativo e diviene una vera e propria occasione per il singolo adolescente, il gruppo dei pari o la classe scolastica, per discutere liberamente e sviluppare momenti transferali intensi.
L’obiettivo è quello di costituire dei “Gruppi di ascolto” che abbiano una ricaduta tale sugli studenti e sui ragazzi del territorio da rendere il processo innescato autonomo e continuo nel tempo.
L’obiettivo fondamentale dei “Gruppi di ascolto” è quello di:
– strutturare uno spazio fondato su un forte coinvolgimento personale dei partecipanti in una esperienza di condivisione, di comunicazione interpersonale significativa.
L’obiettivo fondamentale della ”Esperienza di vita in comune” è quello di:
– far vivere un’ esperienza concreta di come si possano affrontare e superare le condizioni di disagio di ciascuno, prima che queste possano condurre a situazioni di devianza.
Obiettivi comuni dei due interventi sono:
– educare gli adolescenti e i giovani a riconoscere e a comunicare verbalmente le proprie emozioni e i propri sentimenti;
– incidere sul comportamento dei ragazzi al fine di renderli più responsabili;
– dedicare maggiore attenzione alle dinamiche cognitive, emotive e relazionali dei ragazzi, per individuarne i segnali di disagio;
– aumentare la capacità dei ragazzi di chiedere aiuto di fronte a condizioni di disagio, di modo che nel bisogno si rivolgano a delle persone invece che a delle sostanze;
– formare ragazzi con idee “meno confuse” che sappiano essere di riferimento per i compagni nei luoghi e nelle situazioni in cui la figura dell’adulto-guida risulti assente;
– costruire una rete di servizi tra scuola, famiglia, e società orientata ad intervenire in maniera innovativa sulle problematiche dell’età evolutiva.
Nell’ambito degli interventi educativi si possono eventualmente organizzare dentro le scuole e sul territorio:
– attività ricreative e laboratori teatrali;
– giornate a tema; feste analcoliche in piazza;
– seminari di approfondimento tematici;
– ricerca sulle condizioni di disagio e di emarginazione in loco;
– convegno conclusivo con rappresentanti locali dell’istruzione, della sanità, degli enti amministrativi, delle parrocchie, delle altre realtà educative e associative presenti sul territorio.
METODOLOGIA
Il Progetto si articolerà in tre fasi, ognuna propedeutica all’altra:
1. Prima Fase: Informativa;
2. Seconda fase: Formativa;
3. Terza fase: Residenziale.
La prima fase, quella informativa, prevede vari incontri finalizzati a far riflettere sulle problematiche esistenziali, relazionali e sociali dei giovani che vivono una condizione di disagio, di rischio, di tossicodipendenza o di devianza.
La seconda, quella formativa, prevede la costituzione dei “Gruppi di ascolto” veri e propri (i gruppi verranno diversificati per genitori, studenti e docenti) allo scopo di strutturare un modo di stare insieme in cui sia possibile l’ascolto reciproco e l’instaurarsi di relazioni significative tra i partecipanti.
Le persone del gruppo, con la disposizione a cerchio impareranno a confrontarsi, a guardarsi negli occhi, a parlare di se stessi. Con il passar del tempo ogni membro comincerà ad avere fiducia in se stesso e a fidarsi maggiormente dell’altro. Il gruppo, quindi, diventerà sempre più unito ed affiatato.
Verrà proposta una metodologia che facilita il dialogo, che educa al rispetto della persona, che aiuta a star bene con se stessi, per riuscire a meglio rapportarsi con gli altri.
La fase residenziale, infine, indicata come “Esperienza di vita in comune”, prevede il coinvolgimento dei partecipanti nel vivo di una esperienza di comunità per dieci giorni che si svolgerà in un casolare dell’Associazione nel Comune di Circello, in provincia di Benevento.
L’esperienza è finalizzata in primo luogo a sviluppare nei giovani capacità operative e relazionali in grado di contenere e ribaltare le condizioni di disagio.
Il Progetto, nelle tre fasi, prevede che i veri protagonisti dello stesso siano gli studenti (dimensione orizzontale), coadiuvati e sostenuti da educatori, insegnanti ed eventualmente genitori, in modo da avviare un processo che di anno in anno veda la formazione di nuovi gruppi di ascolto.
Il Progetto quindi non esclude ma integra la presenza dei docenti e, ove possibile, quella dei genitori.
UTENTI
Le attività vengono proposte ad Istituti Scolastici di scuola media inferiore e superiore. In ciascun Istituto saranno individuati gli studenti (preferibilmente delle seconde e terze classi nelle scuole medie inferiori, e delle seconde, terze e quarte classi nelle scuole medie superiori), un coordinatore del Progetto, possibilmente scelto tra il personale docente, e alcuni genitori.
Gli interventi nelle classi saranno attuati dagli operatori dell’Associazione “Casa nel Sole” che si occuperanno dell’attivazione e della conduzione dei gruppi d’ascolto ( gruppi di alunni, insegnanti, genitori).
Per garantire la continuità degli interventi negli anni successivi l’Associazione prevede la realizzazione di corsi di formazione per docenti, alunni, genitori, operatori e volontari.
Il percorso formativo predisposto dalla “Casa nel Sole”, sarà articolato in modo da motivare i partecipanti all’impegno convinto e responsabile, fornendo ad essi un’aumentata capacità personale e relazionale, invogliandoli al lavoro di rete sul territorio.