1) DEFINIZIONE DELLA PRATICA PROFESSIONALE DI TIROCINIO
Il tirocinio rappresenta un’ esperienza professionale, assistita e supervisionata da psicologi professionisti, finalizzata ad incrementare e a favorire lo sviluppo delle competenze connesse alla figura dello psicologo e a costruire un progressivo senso di appartenenza alla comunità professionale.
In particolare, il tirocinio ha l’obiettivo di favorire:
a) la comprensione dei legami tra teoria e pratica professionale;
b) l’acquisizione di competenze operative professionalizzanti che abbiano come matrice teorica il sapere acquisito durante il percorso di studio;
c) la facilitazione dei processi di integrazione socio – lavorativa;
d) l’analisi delle caratteristiche distintive della professione e la riflessione critica sugli eventi significativi del lavoro professionale.
2) CONTENUTI E OBIETTIVI DELLE ATTIVITÀ DI TIROCINIO
Gli Enti non possono utilizzare i tirocinanti in sostituzione di personale dipendente o di collaboratori, o considerare l’attività di tirocinio come risorsa professionale aggiuntiva.
I tirocinanti non possono percepire alcuna retribuzione dall’ente ospitante.
3) PROGETTO FORMATIVO ASSOCIAZIONE “CASA NEL SOLE” ONLUS
TIPOLOGIA DI TIROCINIO:
tirocinio di orientamento e formazione.
TUTOR RESPONSABILE :
Dott.ssa ELISA LIBERTI, psicologa (iscrizione n.3027, Albo degli Psicologi della Regione Campania), psicoterapeuta sistemico-relazionale.
- Esperta in interventi sulle ludopatie e gioco d’azzardo patologico.
- Servitrice-insegnante del club per alcolisti in trattamento.
- Specializzata in dipendenze patologiche e doppia diagnosi presso il centro “Nostos” di Senigallia.
- Volontaria e membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Casa Nel Sole”.
AREE DI INTERVENTO:
Psicologia sociale – Psicologia dello sviluppo.
ATTIVITA’ PROPOSTE: [1]
LABORATORI FORMATIVI:
sono solitamente organizzati in circa 10 incontri di 2 ore ciascuno, centrati sui seguenti temi: “tossicodipendenza”, “alcolismo”, “volontariato” e “ludopatie”.
I laboratori sono tenuti dai volontari dell’associazione e da esperti del settore.
Gli incontri permettono al tirocinante e agli altri partecipanti non solo di arricchire le conoscenze su tematiche specifiche ma anche di fare un lavoro con loro e non su di loro, ossia di tener conto del loro contributo, di favorire la capacità di dialogo e di relazione.
GRUPPI DI ASCOLTO NELLE SCUOLE:
è uno spazio aperto di dialogo, confronto e condivisione, rispetto a temi che toccano gli alunni oggi. Lo scopo principale di un gruppo d’ascolto è quello di favorire una maggiore consapevolezza di sé e un più autentico contatto con le persone.
Si cerca di sviluppare una mentalità costruttiva e responsabilizzante in cui i problemi vengono considerati come una preziosa opportunità per migliorarsi e per migliorare i rapporti.
Attraverso la peer to peer education viene data la possibilità al tirocinante di esperire in maniera empatica il vissuto altrui attraverso giochi di role-play e parallelamente di osservare e far propria la modalità di dar vita ad un gruppo d’ascolto.
COLLOQUI:
il tirocinante ha la possibilità di partecipare, come osservatore-uditore, ai colloqui con persone tossicodipendenti, alcoliste o affette da new addiction e con le loro famiglie. La necessità di considerare la famiglia e non l’individuo isolato nasce dal riconoscimento dell’esistenza di una sofferenza collettiva. La metodologia utilizzata richiama i principi dell’ottica sistemica-relazionale. Il colloquio è un colloquio relazionale, animato da persone, da storie che si intrecciano e che si alimentano. I ragazzi e le loro famiglie vengono accolti all’interno di un setting fatto di persone, di sentimenti dove non si decide per la persona, ma la si aiuta nel processo decisionale, offrendo la sensazione di sostegno di cui necessita. In questo setting i ragazzi e le loro famiglie maturano una sana relazione di dipendenza, grazie a un metodo interpretativo che privilegia l’ascolto, la ricerca di significati condivisi e la nascita di significati personali per attivare un processo di indagine volto alla scoperta di Sé. Frequente è l’uso di setting paralleli che privilegiano uno spazio dedicato alla persona dipendente e, separatamente, uno spazio rivolto ai familiari in un clima di continuo confronto. Grazie a questa partecipazione diretta ai colloqui il tirocinante ha la possibilità di elaborare i propri vissuti emozionali e di riflettere con il tutor sugli interventi attuati. La partecipazione ai colloqui si è dimostrato un modello d’indagine che ha lasciato spazio alla scoperta del nuovo piuttosto che alla conferma di ipotesi prefissate.
ESPERIENZA DI VITA IN COMUNE:
presso il casolare S.Margherita di Circello (BN), della durata di otto giorni, elemento innovativo nel campo della prevenzione, intesa soprattutto come capacità di realizzazione di un clima-ambiente, in cui i soggetti coinvolti possano sperimentare relazioni interpersonali stimolanti, quali l’autostima, la sicurezza, la fiducia. Si mira ad attuare, in una cornice di vita comunitaria, un’esperienza che nel tempo si è affermata come valido strumento per una crescita personale e di gruppo, l’idea di base è quello di utilizzare il modello educativo della comunità anche nel campo della prevenzione, adattandolo ovviamente alle esigenze dei partecipanti. Grazie a questa attività il tirocinante avrà l’occasione di esperire l’unicità di un momento di crescita personale intesa come quel processo continuo nel quale si tende senza sosta a livelli più grandi di appartenenza e al tempo stesso di maggiore differenziazione. In questo passaggio dall’ Io al Noi quanto più il tirocinante avrà il coraggio di appartenere, tanto maggiore sarà la sua libertà di essere indipendente.
FORMAZIONE PRESSO LA COMUNITÀ PER GESTANTI, MAMME E BAMBINI DI ARPAIA:
la comunità accoglie gestanti, mamme e bambini che vivono situazioni di disagio. Grazie alla presenza di volontari ed esperti nel settore il tirocinante ha la possibilità di confrontarsi con tutte le figure professionali presenti in equipe, tra cui uno psicologo, ed assistere ed affiancare un percorso di “recupero” dell’autonomia in un setting comune e condiviso ma tuttavia predisposto e plasmato sulla base delle storie individuali.
4) METODOLOGIA E OBIETTIVI:
l’Associazione pone al centro del proprio interesse il tirocinante come Persona, con i suoi bisogni e le sue aspettative, individuando nella capacità di dialogo e di relazione la strategia di intervento più consona a situazioni di emarginazione e di devianza. E’ importante sottolineare che l’attività della “Casa Nel Sole” non si è consapevolmente e intenzionalmente ispirata alle tecniche proposte dalla logoterapia di Viktor Frankl [2] e ai principi dell’ottica sistemica-relazionale ma, partendo dall’esperienza è riuscita inconsapevolmente a mettere in pratica le finalità, creando un modello associativo e comunitario basato sull’ascolto, sul dialogo, sulla relazione e sul confronto. Il percorso formativo proposto si fonda sul forte coinvolgimento personale del tirocinante, in un’esperienza di condivisione e di comunicazione interpersonale significativa, con l’obiettivo di offrire un importante momento di crescita scientifica e umana volto a supportare il costruirsi di una salda identità professionale.
[1] le attività sono concordate tra il soggetto ospitante -tenente conto delle proposte in attivo- e i bisogni
e gli interessi del tirocinante.
[2] Uno dei fondatori dell’analisi esistenziale e della logoterapia, riconosce non solo il ruolo attivo dell’uomo all’interno della società ma prevede anche l’unicità della persona umana e l’unicità del senso: ogni uomo è unico e irripetibile ed è quindi chiamato a realizzare un senso unico che può trovare solo in sé stesso. Il senso va quindi scoperto individualmente attraverso la sperimentazione e l’azione.